Cambiamento: abbracciarlo per cogliere le opportunità
Quante volte avresti voluto cambiare, se non tutto almeno una parte della tua vita. Ma è come se una forza invisibile ti tenga ancorato lì, a ripetere le stesse cose, mentre il tempo passa inesorabilmente.
Nelle prossime righe vedremo insieme alcune strategie utili per apportare un cambiamento nelle aree della nostra vita che non ci soddisfano e come mantenere i risultati nel tempo.
Cambiamento: cosa significa?
Cambiamento significa mutamento, trasformazione, il passaggio da una condizione ad un’altra. A questo proposito, mi piace citare questa frase:
Albert Einstein
“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”.
Da questo possiamo dedurre che è impossibile non cambiare, per un fattore fisiologico legato allo scorrere del tempo. Il problema è cambiare la direzione verso cui stiamo andando.
Siamo persone diverse rispetto a 5 o 10 anni fa ma anche solo rispetto a ieri. Se però ci troviamo ancora nella stessa condizione insoddisfacente, significa che dobbiamo cambiare il nostro atteggiamento mentale e di conseguenza le nostre piccole azioni quotidiane.
Di solito, a inizio anno si fa la lista dei buoni propositi, con entusiasmo a volte esagerato ed estrema convinzione. Poi, con il passare dei giorni, l’entusiasmo va scemando, così come la motivazione e la lista viene abbandonata in fondo al cassetto dei sogni da realizzare. Ma perché succede questo? Perché è così difficile cambiare?
Il primo cambiamento della nostra vita
Il primo grande cambiamento che incontriamo durante la nostra vita è la nascita. Ci troviamo in un ambiente sicuro, protetto e ovattato che è il ventre materno; poi all’improvviso veniamo catapultati in un mondo freddo, pieno di luci e di rumori a cui non eravamo per niente abituati.
La nostra mente inconscia registra questo primo cambiamento come un’esperienza traumatica e in seguito, farà di tutto per proteggerci dal ripetere un’esperienza simile.
La zona di comfort
Come abbiamo visto, la nostra prima zona di comfort era rappresentata dal ventre della nostra mamma, in cui abbiamo trascorso i primi nove mesi. Oggi possiamo considerare questa zona come il nostro lavoro, la nostra casa, la nostra macchina ecc… in generale tutto ciò che conosciamo e che per questo ci dà un senso di sicurezza e protezione, anche se non ci piace o ci fa soffrire.
Ebbene il più delle volte è meglio una sicurezza limitante che una grande sfida che può farci sviluppare il nostro potenziale innato.
Per la mia modesta esperienza ho potuto constatare che è più grande la paura di splendere e di realizzarsi, perché mette in discussione il principio di appartenenza, ovvero il sentirsi parte di un gruppo.
Infatti, anche lamentarsi con un gruppo di pari della propria condizione, contribuisce a dare sicurezza e senso di appartenenza.
Le fasi del cambiamento
Quando decidiamo di cambiare qualcosa, di solito iniziamo carichi di entusiasmo e motivazione, per trovarci dopo qualche settimana su di una sorta di “montagne russe emozionali”. Il picco di entusiasmo si è trasformato in un picco di umore nero e frustrazione, in cui non vediamo via d’uscita.
In questo momento di down, è importante non mollare e andare avanti attraverso uno sforzo consapevole, mantenendo il focus sull’obiettivo finale. Possiamo anche decidere di condividere il nostro stato emotivo con gli amici o un gruppo di persone che vuole raggiungere gli stessi obiettivi, che ci aiuti e ci sostenga, che ci dia la forza necessaria che non riusciamo a trovare da soli.
Una volta presa coscienza della situazione reale, possiamo iniziare a fare una serie di azioni misurate e consapevoli con costanza, che ci facciano uscire pian piano dalla zona di comfort, acquisire fiducia in noi stessi e ritrovare la motivazione iniziale.
Il mio consiglio è sempre di scrivere piccoli obiettivi e darsi una scadenza temporale, ovvero scrivere una data a fianco.
Ogni volta che ne raggiungiamo uno, è importante celebrare, premiarsi e festeggiare. Questo perché ci gratifica e ci aiuta ad acquisire fiducia e rinnovata motivazione per procedere a raggiungere lo step successivo.
Cambiamento come opportunità
Infine, possiamo pensare al cambiamento come un’opportunità di rinnovamento e di rinascita: spesso quando cambiamo il nostro stato interiore, di conseguenza cambia il mondo intorno a noi e si presentano quelle occasioni che aspettavamo da tanto tempo.
Gandhi
Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.
Sono Francesca Canella, originaria di Fiscaglia in provincia di Ferrara. Ho eseguito la formazione in Naturopatia presso l’Istituto di Medicina Naturale di Urbino, un percorso studi di 4 anni e mezzo. Ho partecipato a vari corsi di approfondimento di morfopsicologia, uno stage intensivo di cromopuntura, approfondimenti di riflessologia plantare e di massaggio emozionale con i fiori di Bach.
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